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Giovanni Papini attraverso le riviste letterarie del primo Novecento
Pubblicato in: Riscontri, anno XXVI, num. 2-3, pp. 9-26 Data: aprile - settembre 2004 Note: Abstract
Il saggio di Maria Taglienti è incentrato sul ruolo di “fondatore e soprattutto animatore” (p. 25) ricoperto da Giovanni Papini nei confronti del fenomeno delle riviste letterarie, sin dai primi anni del secolo ventesimo. Il giovane Papini mirava ad uno svecchiamento della cultura nell’Italia giolittiana insieme ad un gruppo di giovani che avrebbe segnato, in modo differente ma ugualmente incisivo, la vita culturale dei primi decenni del ‘900 (Cecchi, Borgese, Prezzolini e altri). Viene riletto il rapporto intellettuale di Papini con Croce, fatto non solo di contrapposizioni culturali ma anche di ‘analogie’ che si manifestano “nell’antipositismo, nella campagna per lo svecchiamento culturale dell’Italia e nell’intellettualismo” (p. 14). Altro momento importante dell”iter’ papiniano, su cui si ferma la Studiosa, è quello dell’avvicinamento al Futurismo o ad “una sfumatura particolare” di esso, “uno specifico Futurismo fiorentino e papiniano” (p. 17), da cui derivano “nuove forme espressive” (p. 20), tenendo ferme le “differenze con i futuristi” (p. 21).
Maria Taglienti |
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