Biografia


Giovanni Papini nacque a Firenze il 9 gennaio 1881. Figlio di genitori non sposati, venne iscritto nei registri comunali con il cognome Tabarri e trascorse i primi mesi di vita presso l’Istituto degli Innocenti; il 10 agosto 1882 venne riconosciuto da Erminia Cardini (1856-1935), che gli diede il suo cognome e lo fece segretamente battezzare; il 14 maggio 1888, giorno delle nozze della madre con Luigi (1842-1902), artigiano ateo e garibaldino titolare di una bottega di mobili, ricevette infine il cognome Papini. Rispettivamente nel 1887 e nel 1889 nacquero i fratelli Mario e Sofia.

Dopo aver studiato presso alcuni istituti privati (Baldassini, Scatena, La Speranza), dal 1890 frequentò la scuola elementare Dante Alighieri, dove conobbe Ettore Allodoli. Iscrittosi alla scuola tecnica Leonardo da Vinci, fu poi alla scuola normale maschile Gino Capponi (dove strinse amicizia con Diego Garoglio, suo professore di italiano all’ultimo anno), ottenendo il diploma di maestro nel 1899.

Il ricordo d’una infanzia scontrosa e solitaria è stato fissato da Papini in limine alla sua celebre autobiografia intellettuale, Un uomo finito: «Fin da ragazzo mi son sentito tremendamente solo e diverso – né so il perché. Forse perché i miei eran poveri o perché non ero nato come gli altri? Non so: ricordo soltanto che una zia giovane mi dette il soprannome di vecchio a sei o sett’anni e che tutti i parenti l’accettarono. E difatti me ne stavo il più del tempo serio e accigliato: discorrevo pochissimo, anche cogli altri ragazzi; i complimenti mi davan noia; i gestri mi facevan dispetto; e al chiasso sfrenato dei compagni dell’età più bella preferivo la solitudine dei cantucci più riparati della nostra casa piccina, povera e buia. Ero, insomma, quel che le signore col cappello chiamano un “bambino scontroso” e le donne in capelli “un rospo”» (ibid., Firenze 1913, pp. 3 s.).

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