(rec.) Pietro Mastri - Su per l'erta Note critiche sulla letteratura contemporanea - Bologna, Zanichelli, 1903.
Pubblicato in: Leonardo, anno I, fasc. 10, pp. 13-14
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Data: 10 novembre 1903
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Anche questa, come, quella del Garoglio, è una raccolta dì saggi sulla letteratura italiana de' nostri giorni. I due libri si somigliano: nei soggetti, nell'indole critica, nelle simpatie democratiche, nell'indulgenza per Pascoli e per De Amicis e per certa onesta semplicità che dà al libro l'aria di una oonversazione tra galantuomini amanti di lettere. Non è un gran libro nè ci sono grandi idee: ma è quello, che i semiletterati dei giornali domenicali, potrebbero chiamare, con intenzione d'elogio, a un «libro per bene». Far della critica sulla critica è ridicolo, ma pur dirò che non son d'accordo col Mastri in parecchie cose: nel dare alla letteratura un certo ufficio sociale, nel ritenere che la poesia della natura nasca solo col Leopardi, e che la poesia si trovi nelle cose e soprattutto nelle più comuni e piccole cose. C'è dappertutto per chi ce
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la sappia mettere. Il Pascoli ha tentato metterla anche nella pentola casalinga, ma ciò non vuol dire che la pentola, perchè cosa umile, sia più poetica di una battaglia. Nè saprei convenire con lui nella condanna alla poesia dialettale. S'è mediocre, e in questo son d'accordo con lui, deriva non dall'esser in dialetto ma dal non esserci poeti grandi che scrivano in dialetto. Si tratta non tanto d'incapacità di strumento quanto di mancanza d'uomini. Che ne dice il Mastri?
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